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Un’anima per l’Europa

8 Apr 2024

Un’anima per l’Europa

le Elezioni Europee più importanti della storia

La nostra comunità politica sta affrontando la campagna elettorale per le Elezioni Europee più importanti della storia. Questa grande sfida politica ci spinge a riflettere su un tema di fondamentale importanza: l’essenza stessa dell’Europa, le sue radici millenarie, i valori che l’hanno plasmata e il futuro verso il quale ci stiamo dirigendo. In un’epoca di rapidi cambiamenti, dove l’identità europea sembra talvolta vacillare sotto il peso di sfide globali, è imperativo tornare a interrogarci sul significato più profondo del nostro essere europei.

L’Europa non è semplicemente un insieme di trattati, un mercato unico o una moneta condivisa. L’Europa è, innanzitutto, un tessuto ricco di storia, di cultura, di principi che hanno ispirato il mondo intero. È il frutto di un’eredità unica che trova le sue radici nella filosofia greca, nel diritto romano e soprattutto nel Cristianesimo, arricchita poi dai progressi della scienza moderna e dall’affermazione della centralità della persona e delle sue libertà fondamentali. Sono questi i pilastri su cui si è costruito il nostro “essere Europa”. Il Cristianesimo, che è stato anche l’indispensabile intermediario attraverso il quale è stata trasmessa l’eredità della cultura classica, con la sua visione dell’uomo e del mondo, ha giocato un ruolo decisivo nel modellare l’Europa. L’idea di un Dio personale, che si è fatto uomo nella persona del Figlio, l’amore come valore supremo, la dignità inalienabile di ogni persona, la libertà, la giustizia sociale, la separazione fra il potere politico e l’autorità spirituale, sono tutti idee che hanno profondamente influenzato la nostra civiltà. Questi valori non sono semplici retaggi del passato, ma sono i punti di riferimento irrinunciabili che devono orientare e guidare l’Europa attraverso le sfide del presente e del futuro.

Il grande filosofo Rèmi Brague, che da decenni si interroga con profondità e passione sull’identità e sul futuro dell’Europa, identifica il concetto di “Via Romana” come essenza della Civiltà Europea,, ritenendo che l’Europa, ereditando la forza propulsiva fondamentale della Tradizione Latina, abbia trovato la sua vocazione più autentica nell’arte dell’integrazione, riuscendo a fare proprio ciò che le era estraneo e trasformandolo in elemento vivo e vitale della propria identità. Questa capacità di integrare e di sintetizzare elementi di altre culture rappresenta la vera forza dell’Europa, che l’ha caratterizzata come un modello di Civiltà universalmente valido.

Tuttavia, questo splendido edificio rischia di sgretolarsi se abbandoniamo i principi che lo hanno eretto. Assistiamo oggi a una crisi di valori, dove il consumismo, l’individualismo e una certa apatia culturale minacciano di erodere irrimediabilmente l’identità europea e di conseguenza anche la fiducia e la speranza delle società europee verso il futuro, come è dimostrato dalla drammatica crisi demografica che si presenta come la più grande emergenza che ci troviamo a fronteggiare. Non possiamo permettere che il materialismo egocentrico ed edonista soffochi lo spirito comunitario ed il perseguimento del bene comune, che l’indifferenza verso il prossimo prevalga sulla solidarietà, che l’oblio delle nostre radici ci renda vulnerabili davanti alle sfide della storia che, smentendo i falsi profeti che ne annunciavano la fine, ha ripreso la propria corsa.

Davanti a noi, si pone l’urgente necessità di rinnovare il nostro impegno verso questi principi fondamentali per rivitalizzare l’anima europea. Dobbiamo promuovere un’educazione che valorizzi la nostra eredità culturale e la nostra storia, incoraggiare un’economia al servizio dell’uomo e del bene comune, difendere la libertà e i diritti umani, e costruire ponti di dialogo e comprensione fra i popoli europei.

Quali strade dobbiamo percorrere?

Innanzitutto quella della sovranità popolare, che è il fondamento su cui poggia la legittimità di ogni comunità politica, l’incarnazione della volontà dei cittadini che, attraverso il loro impegno civico e la partecipazione attiva, delineano il futuro della nostra società. Nel riaffermare la centralità della sovranità popolare, riconosciamo che ogni decisione, ogni politica, deve derivare direttamente dal volere del popolo, rispecchiando le sue aspirazioni, i suoi bisogni, i suoi valori. Questo principio è la bussola che deve guidare l’azione delle istituzioni europee, assicurando che rimangano sempre al servizio dei cittadini, trasparenti, responsabili e, soprattutto, legittime agli occhi di chi le ha elette. Compagno inseparabile della sovranità popolare nel cammino dell’Europa deve essere il principio di sussidiarietà; questo significa innanzitutto impegnarsi per una società dove la famiglia è protetta e valorizzata come primo ed irrinunciabile fondamento della vita civile, valorizzare il lavoro non solo come mezzo di sostentamento, o spesso addirittura come occasione di sfruttamento, ma come espressione privilegiata della dignità umana, riconoscere il ruolo essenziale delle comunità locali nel formare e rafforzare il tessuto sociale dell’Europa. In troppe occasioni in questi anni abbiamo assistito ad un’ingerenza sempre più forte delle istituzioni dell’Unione Europea in questioni che i singoli Stati avrebbero potuto regolare in modo efficace da soli; al contrario su alcune questioni fondamentali sulle quali sarebbe stato necessario un impegno europeo, come ad esempio la necessità di un approccio comune alla questione migratoria, l’Unione Europea ha vacillato o addirittura disertato di fronte alle proprie responsabilità.

Quando, il prossimo giugno, saremo chiamati alle urne per le più importanti elezioni europee della storia, ci troveremo davanti ad una scelta determinante. Non si tratterà semplicemente di decidere tra differenti politiche economiche o sociali, ma di scegliere la direzione stessa del nostro continente. Saremo di fronte al bivio tra proseguire su un cammino di integrazione rispettosa delle sovranità nazionali, dove ogni Stato membro contribuisce alla costruzione europea mantenendo la propria identità e autonomia, o accettare l’idea di un’Europa centralizzata, un super stato federalista che rischia di omologare le nostre diversità, riducendo le Nazioni a semplici entità amministrative senza anima né voce, esecutrici passive delle decisioni prese da una burocrazia anonima, priva di legittimazione popolare e spesso asservita ad interessi particolari.

Questa scelta non è solo politica, ma anche culturale e spirituale. Ci interroga sul tipo di Europa che vogliamo lasciare alle generazioni future. Desideriamo un’Europa che sia un mosaico vivente di culture, tradizioni e lingue, che trovi unità nella diversità, che sia guidata da valori condivisi pur rispettando le singolarità di ogni popolo? O preferiamo un’Europa dove l’uniformità soffoca la ricchezza delle sue molteplici identità?

Nel momento in cui depositeremo nell’urna la nostra scheda elettorale, sarà come se stessimo scrivendo una pagina della storia europea. Sarà l’occasione per affermare la nostra visione di un’Europa che, pur nel pieno rispetto della sovranità di ogni Nazione, riesca a costruire una politica comune basato su solidarietà, rispetto reciproco e collaborazione. Un’Europa che, riconoscendo le sfide globali del nostro tempo, sappia proporre un modello di sviluppo giusto e prospero per l’intera famiglia dei popoli europei.

Il nostro voto sarà dunque un impegno per un’Europa che non dimentica il proprio passato, ma che lo valorizza come fondamento di un futuro più luminoso. Un’Europa che, nella sua unione, trova la forza di promuovere la pace, il benessere e la sicurezza dei suoi cittadini. Un’Europa che, orgogliosa delle sue radici, proietta nel mondo un messaggio di giustizia e di umanità e nel contempo, in forza della sua unità, acquisisce la forza politica e strategica per essere soggetto della propria storia e non oggetto delle decisioni altrui.

In questo decisivo momento storico, è nostro dovere difendere la visione di un’Europa che sia orgogliosa della sua identità culturale, che protegga la libertà e la dignità di ogni persona, e che promuova una prosperità condivisa. Il nostro impegno per le elezioni europee sarà dunque un impegno per noi stessi, per le nostre famiglie, per le nostra Comunità Nazionale, e per la costruzione di un’autentica “casa comune” dei popoli europei.

Lavoriamo insieme per costruire un’Europa che sappia guardare al futuro con fiducia, radicata nei valori che l’hanno resa grande