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Il Premierato: “la madre di tutte le riforme”

8 Apr 2024

Il Premierato: “la madre di tutte le riforme”

La riforma istituzionale attraverso la quale il Governo Meloni intende introdurre il “Premierato”, cioè l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, è stata definita dalla nostra Premier “la madre di tutte le riforme”, ed è davvero un punto di svolta tanto radicale quanto necessario.

Innanzitutto l’istituzione del Premierato è la soluzione più efficace per eliminare quella che da decenni è la causa principale del progressivo indebolimento dell’azione politica e di governo: l’instabilità. Come ha sottolineato con grande chiarezza Giorgia Meloni, nel corso della conferenza stampa del 4 gennaio, l’Italia ha pagato un caro prezzo per l’instabilità e la fragilità dei governi, in tema di credibilità internazionale, in tema di visione e strategia, in tema di politiche di lungo respiro per gli investimenti e la crescita economica. Lo stesso aumento esponenziale del debito pubblico è stata, almeno in parte, causata dall’azione di governi che, avendo un orizzonte temporale breve, sono stati inevitabilmente spinti a privilegiare la spesa pubblica, che procura un consenso immediato quanto effimero, rispetto agli investimenti ed ai progetti di sviluppo di medio e lungo periodo.
L’elezione diretta del Presidente del Consiglio è la più forte garanzia politica per avere governi che abbiano la possibilità di realizzare il loro programma durante l’intera legislatura, per poi sottoporsi dopo 5 anni al giudizio degli italiani.
Un altro elemento di grande rilievo del Premierato riguarda la credibilità e la legittimazione della politica. Un esercizio così diretto ed incisivo della sovranità popolare, come è la scelta del capo del governo da parte degli elettori, è un passaggio fondamentale attraverso il quale gli italiani possono ritrovare fiducia e passione nei confronti della politica. Sempre durante la conferenza stampa del 4 gennaio, Giorgia Meloni ha ricordato molto opportunamente come per troppi anni l’Italia abbia avuto governi privi di legittimazione popolare che hanno attuato programmi non votati da nessuno.
Un ultimo aspetto, non certo in ordine di importanza, legato all’introduzione del premierato è che un esecutivo forte e con un’ inequivocabile legittimazione popolare è nell’attuale situazione internazionale una questione di interesse nazionale, che trascende le differenze politiche.
Viviamo in un momento storico di svolta epocale, in un mondo segnato da tensioni e conflitti, sempre più frammentato, in cui si fatica ad intravvedere un possibile equilibrio di forze e di interessi, ed a maggior ragione un nuovo ordine internazionale. In un contesto del genere una Comunità Nazionale non può trovare il proprio posto ed il proprio ruolo, per la difesa e la promozione dell’interesse nazionale, senza la guida di un esecutivo in grado di prendere decisioni rapide, efficaci e molto spesso impegnative. La difesa della sovranità nazionale e la manifestazione chiara ed incisiva della sovranità popolare sono inscindibilmente legate. Non è certo un caso che in più occasioni Giorgia Meloni abbia invitato, con lungimiranza e passione, le forze politiche di opposizione ad un confronto aperto, approfondito e disinteressato su questa decisiva riforma istituzionale, che non riguarda il destino politico del suo governo ma il futuro dell’intera Comunità Nazionale.