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Edicolante sfrattato dalla M4 Ora vende i giornali al gelo

24 Gen 2023

Edicolante sfrattato dalla M4 Ora vende i giornali al gelo

Un cartello, scritto a mano,attaccato con lo scotch: «Edicola volante dal 18/1 al 25/1». A fianco un tavolino di plastica. Un altro di legno, nero, con le rotelline. E un portagiornali verticale. Sono pieni di quotidiani e riviste. Dietro il banco c’è Eugenio Girolo, il titolare della storica edicola di corso Plebisciti sfrattato dal Comune causa lavori di superficie collaterali della M4 proprio vicino allo storico chiosco che la sua famiglia tiene in vita da quasi 77 anni. Ha deciso di sistemarsi poco più in là, a lato della nuovissima pista ciclabile che corre tra piazzale Dateo e piazzale Susa. «Da mercoledì mi hanno obbligato a chiudere. I vigili mi hanno portato una lettera in cui si dice che per una settimana niente lavoro. Pena sanzioni e addirittura la perdita della licenza.
Robe da pazzi…», spiega lui. Un indennizzo per i mancati incassi? Nemmeno per sogno.
Non è certo il freddo a fermare Eugenio, 76 anni da compiere tra poco.
È arrabbiato, e sarebbe strano il contrario, perché una soluzione – con uno sforzo da parte dell’amministrazione – non sarebbe stata difficile da trovare. «Ho proposto di spostare l’edicola con il ragno di una gru di una decina di metri così da permettermi di lavorare.
Anche il direttore dei lavori era d’accordo. Oppure di concedermi una di quelle casette da cantiere. Ma non c’è stato nulla da fare: serviva la richiesta di occupazione suolo pubblico, la solita burocrazia. Avevano deciso così e basta», dice l’edicolante. Teme anche che quei lavori sulla parte centrale del corso vadano per le lunghe. Ben oltre la settimana di stop già comunicata. «IL SINDACO MI RICEVA» «Vorrà dire che andrò in piazza della Scala e aspetterò fino a che il sindaco non mi riceverà. Non escludo di agire contro il Comune per abuso d’ufficio. Non è solo il prefetto a poter disporre una chiusura?», si chiede. Da mercoledì, tutte le mattine all’alba (alle cinque meno un quarto) riceve i giornali e monta l’edicola volante. I clienti sanno dove trovarlo.
«Sono quarant’anni che vengono da me e devo continuare a fornire loro il servizio. Ogni giorno mi portano il caffè, il cappuccino: sono tutti con me», spiega.
La solidarietà del quartiere è palpabile e lo spinge a non fermarsi.
«A novembre è rimasto indietro questo pezzo e non si capisce il perché! Ma la cosa davvero vergognosa è la vicenda dell’edicola», commenta una cittadina.
Era il 1945 quando l’edicola aprì al pubblico. Arrivò a inaugurarla Antonio Greppi, il primo sindaco di Milano dopo la Liberazione.
Eugenio aveva appena due anni. «Sono praticamente nato in quell’edicola. Quando avevo nove anni aiutavo già mio papà,
invalido civile: mi alzavo alle quattro e mezza di mattina, aprivamo e alle otto e un quarto andavo a scuola in viale Romagna. E ora mi fanno chiudere per una settimana quando si sarebbe benissimo potuto evitare», racconta a Libero, con grande orgoglio il signor Girolo.

BATTAGLIA IN MUNICIPIO 3

La sua vicenda arriverà presto in Consiglio di Municipio 3. Mattia Ferrarese, di Fratelli d’Italia, presenterà un’interrogazione «per conoscere cause e responsabili che hanno portato alla chiusura temporanea dell’edicola di
corso Plebisciti: chi risarcirà il titolare dei mancati introiti?». Con una promessa: «non siamo mai stati disposti ad accettare una politica che strangola i lavoratori onesti, non lo saremo di certo in questo difficile momento storico, quando dovremmo tutti supportare le piccole realtà di vicinato e di commercio locale». Una «domanda a risposta immediata per conoscere gli eventuali ristori previsti a copertura delle perdite», invece, presenterà il consigliere comunale Chiara Valcepina (Fdi): «nonostante 300 milioni in più spesi per realizzare la M4, quasi dieci anni di ritardo per la presunta fine lavori e l’inaugurazione in pompa magna, questa è la cura e l’attenzione che ilComune di Milano ha riservato all’edicola, presidio indispensabile per i residenti della zona».

Libero Milano – 24 gennaio 2023
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