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La destra attacca, Granelli temporeggia E il sindaco evita il confronto in aula

11 Gen 2022

La destra attacca, Granelli temporeggia E il sindaco evita il confronto in aula

Salgono a nove le vittime delle aggressioni di Capodanno in piazza Duomo. E mentre la Procura di Milano indaga per violenza sessuale di gruppo, il Consiglio comunale diventa una polveriera. Il sindaco Sala, nonostante la richiesta ufficiale di riferire in Aula presentata da Fratelli d’Italia, snobba ancora una volta la seduta. Un silenzio, il suo, che fa discutere. Anche perché, poco prima, si era intrattenuto per oltre un’ora nella presentazione di un libro online – stessa modalità del Consiglio – durante la quale si era detto pronto a sfruttare la musica per avvicinare e recuperare i giovani delle periferie, proponendo un patto ai rapper «per essere più credibile». A farsi avanti, invece, è l’assessore alla Sicurezza, Marco Granelli, spedito nel tritacarne del Consiglio: «L’azione delle forze dell’ordine c’è stata, la piazza è stata in parte interdetta ai cittadini proprio per effettuare filtri e interventi con maggiore capacità», rivendica omettendo i dati sugli agenti presenti in Duomo richiesti da FdI. «Siamo di fronte a fatti molto gravi, da contrastare in maniera ferma e decisa», continua Granelli, che poi prende tempo: «Per migliorare l’azione preventiva e repressiva – aggiunge – occorre sapere con precisione cosa è accaduto». La Lega non ci sta, e chiede le sue dimissioni. La consigliera Silvia Sardone, addirittura, lo bolla come «il peggiore assessore della storia della città» e gli ricorda che «siamo su tutte le prime pagine europee». Il capogruppo del Carroccio, Alessandro Verri, si scaglia «contro il sistema di accoglienza messo in campo da Milano negli ultimi dieci anni». Quelli di Capodanno «sono episodi da far west», non degni, secondo il leghista, di una città che punta a diventare un modello in Europa. Se la prende con «la consueta retorica di Granelli e del Pd» anche il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Alessandro De Chirico che registra «la perenne assenza di Sala impegnato a presentare libri». Per l’azzurro si tratta «del solito approccio demagogico», visto che «non abbiamo ascoltato nessuna risposta su atti concreti che il Comune porrà in essere per far fronte all’emergenza sicurezza». Da parte di Granelli non sono arrivate nemmeno «informazioni sulle assunzioni di Polizia locale promesse da Sala» e se ci fosse stato «un minimo di dibattito – insiste – avrei chiesto che fine hanno fatto i vigili di quartiere». Domande che resteranno senza risposta, anche se «avremo modo di riparlarne – assicura De Chirico – quando discuteremo la mozione di sfiducia rivolta all’assessore». La consigliera di FdI, Chiara Valcepina, si rivolge anche al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: «Conosce bene la situazione, essendo stata Prefetto di Milano, quindi non si comprende questo immobilismo». Troppi «silenzi e ritardi inammissibili» davanti a «fatti gravissimi, proprio nella piazza simbolo di una città ritenuta sicura dal sindaco». Dalla giunta arrivano le parole dell’assessore Pierfrancesco Maran, «profondamente colpito» da quanto successo: «Ci siamo battuti in tanti affinché queste non fossero considerate semplice molestie, ma reati sessuali gravi – dice – Auspico che i responsabili vengano individuati quanto prima e puniti come prevede la legge». Secondo Filippo Barberis, capogruppo Pd, «non c’è nessun tipo di sottovalutazione
rispetto alla gravità dei fatti accaduti in Duomo», né tantomeno «una distinzione culturale per cui siamo più indulgenti a sinistra. Anzi, su questo tipo di violenze c’è un contrasto che è ancora più radicale». E per la
consigliera dem Monica Romano «liquidare i responsabili come mostri, riconducendo le cause a fattori come l’erniavuol dire relegare ad “altro” un problema che ci riguarda tutti».

Articolo originale qui:

01.11.2022 [Il Giornale – Ed. Milano] Lo scontro in aula. Ma il sindaco evita e manda Granelli