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Interesse Nazionale: La Bussola della Politica Estera Italiana

19 Lug 2023

Interesse Nazionale: La Bussola della Politica Estera Italiana

Riflettendo sulla recente firma del Memorandum di intesa tra l’Unione Europea e la Tunisia emerge subito il ruolo decisivo svolto dall’Italia nella stipula di questo importantissimo accordo internazionale.

Come ha riconosciuto in un’intervista l’ex ministro degli interni Marco Minniti, la firma del memorandum
“è un grande successo del governo italiano”.

L‘interesse nazionale, quel principio cardine che orienta e guida le decisioni del governo Meloni, è stato il protagonista indiscusso di questa vicenda. Era infatti necessario intervenire subito in modo efficace e risolutivo nel sostegno alla Tunisia che stava precipitando nel caos, destabilizzando tutta l’area mediterranea e nordafricana, perno fondamentale della proiezione internazionale dell’Italia.

L’accordo con la Tunisia è una prima importante realizzazione di quella riproposizione aggiornata del “Piano Mattei” che Giorgia Meloni aveva subito indicato come scelta strategica della politica estera italiana verso i paesi del Nordafrica e del Sahel.

L’accordo con la Tunisia che prevede l’assistenza finanziaria dell’UE, senza il corollario delle politiche draconiane del FMI che la Tunisia in questo momento non potrebbe sostenere, il rafforzamento dei legami economici, la cooperazione sull’energia verde, la promozione dei contatti fra le persone e la gestione dell’immigrazione, é un esempio concreto di come l’interesse nazionale possa guidare la nostra politica estera.

 

L’interesse nazionale, secondo Meloni, non può che essere difeso all’interno dell’UE. Una realtà evidente che corrisponde ad una visione del mondo in cui sovranità nazionale ed integrazione europea
non sono antagoniste ma complementari ed alleate.
Una visione politica e storica nella quale mi riconosco con convinzione ed entusiasmo.
L’Italia, la nostra amata nazione, deve e può svolgere un ruolo di primo piano all’interno dell’UE, come ha dimostrato l’accordo con la Tunisia.

Un accordo che appunto non si limita ad una mera questione di controllo delle frontiere ma propone un approccio integrato che tiene conto dei bisogni di tutte le parti convolte: l’Italia, l’Europa e la Tunisia.
Uno dei punti principali dell’accordo prevede un programma di immigrazione controllata, basato sui bisogni specifici di ciascuna nazione, che punta a creare un equilibrio tra le esigenze di sicurezza e quelle di sviluppo economico e sociale.

Un’attenzione particolare é poi dedicata al rispetto ed alla valorizzazione delle diversità culturali, riconoscendo il valore fondamentale della cultura nei rapporti fra i popoli.
La cultura é vista come un legame che unisce le persone, fornendo senso di appartenenza e di continuità con il passato. Un patrimonio da preservare e da trasmettere alle generazioni future.

Del resto il progetto politico di Giorgia Meloni pone al centro la tradizione e l’eredità culturale della civiltà italiana. sottolineando l’importanza della storia e delle radici culturali della nazione. Solo così potremo dare una cornice di valori e di norme che possano guidare la nostra società e mantenere l’ordine e la coesione sociale in un’epoca di grandi migrazioni.

Giorgia Meloni ha sempre sostenuto che la difesa dell’interesse nazionale non é in contrasto con il rafforzamento dell’Unione Europea. L’UE deve prendere decisioni che ne rafforzino la coesione, l’efficacia e la credibilità. L’accordo con la Tunisia é la prova che l’UE può agire in modo deciso ed unitario per affrontare le sfide comuni.

Ora, per concludere, un sorriso ironico. Mentre la sinistra italiana continua a screditare l’interesse nazionale, mettendo sempre in primo piano l’obbligo di “fare ciò che l’Europa ci chiede“,
Giorgia Meloni ha già trovato la risposta. La risposta è lì, nero su bianco, nel memorandum di intesa con la Tunisia.

Non si tratta di scegliere tra l’interesse nazionale e l’Europa, ma di capire come queste due realtà possano rafforzarsi a vicenda. Mentre la sinistra si perde in un mare di vuota retorica, Giorgia agisce.
Così l’Italia, grazie a lei, non solo difende il suo interesse nazionale ma rafforza anche l’UE.

Questa è l’ironia della storia e non si può fare a meno di sorridere.

Chiara Valcepina