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Un ustionato nella rivolta di via Corelli

7 Feb 2023

Un ustionato nella rivolta di via Corelli

Incendi e una rivolta hanno movimentato la notte di domenica al CPR, centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli. Un intossicato, 7 persone visitate, una quarantina coinvolte nei disordini che hanno interessato i due blocchi e danni al centro. Succede verso le due. Per cercare di risalire ai responsabili la polizia sta costruendo la dinamica anche grazie al materiale video delle telecamere di sicurezza.

La protesta si è sollevata con modalità simili e a distanza di poche ore anche al CPR di Torino. Gli incendi sono divampati da alcune camere e la polizia è intervenuta con gas lacrimogeni e manganelli.
A Milano un uomo è stato trasportato all’ospedale Fatebenefratelli per sintomi da intossicazione, non gravi, e altri sette sono stati assistiti sul posto. Dalle 4 e 30 la situazione si è progressivamente normalizzata.
La struttura di via Corelli è composta da 5 blocchi, due sono temporaneamente inagibili perchè interessati da lavori di ristrutturazione, soltanto tre sono destinati all’ospitalità di cittadini stranieri. Ogni edificio è pensato per 24 persone. Al momento gli ospiti sono 72. Si tratta di persone in attesa di rimpatrio che non hanno titolo per restare in Italia. L’accesso è regolato da un decreto legislativo del 1998 e la permanenza di ciascun ospite non dovrebbe superare i 4 mesi.

Il CPR è gestito dalla società Martiniana, è sorvegliato dall’esercito all’esterno e da una squadra di polizia e carabinieri all’interno. Non si contano numerose rivolte che si sono succedute negli anni, la struttura è sempre stata considerata al pari di una “bomba a orologeria”, molti parlamentari ne hanno denunciato le condizioni di vita poco dignitose, soltanto dal 2021 gli ospiti possono tenere un cellulare, svariati anche i tentati suicidi.
Sempre domenica notte si è creato un assembramento di 600 cittadini stranieri davanti alla caserma di polizia Abbarumma, in via Cagni. Nonostante il folto gruppo non vi sono stati disordini, la Questura ha predisposto uno specifico servizio d’ordine pubblico.
Dopo una calibrata attività di incolonnamento e filtraggio, verso le 6:30, molti stranieri hanno potuto accedere agli uffici presentando le loro richieste, altri hanno abbandonato via Cagni.
Sui disordini di via Corelli si è espressa la consigliera comunale (FdI) Chiara Valcepina: “Se negli anni abbiamo assistito ad esponenti del centrosinistra che si sono stracciati le vesti contro questa struttura e la reclusione di clandestini, spesso criminali, nella stessa arrivando a definirla, addirittura, un luogo di segregazione, quanto accaduto stanotte non fa altro che confermare la pericolosità dei detenuti”. Valcepina ha espresso solidarietà “a chi opera all’interno del CPR, dai militari alle forze dell’ordine”.

Articolo uscito su “Il Giornale di Milano” il 7 febbraio 2023 – a firma di Gioia Locati