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E il trasloco della scuola per ciechi finisce sotto la lente del sottosegretario all’Istruzione

10 Nov 2022

E il trasloco della scuola per ciechi finisce sotto la lente del sottosegretario all’Istruzione

«Vigilerò affinchè i nuovi spazi siano adeguati alla didattica inclusiva tipica di questo Istituto e della tutela
degli studenti e delle loro famiglie» la promessa del sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti a seguito della denuncia lanciata dalla consigliera comunale di FdI Chiara Valcepina.
Dopo un sopralluogo in quella che dovrà essere la nuova sede della scuola di via Vivaio, ieri mattina Valcepina aveva sottolineato come fosse «preoccupante riscontrare ancora così tanta incertezza nei tempi di completamento dei lavori e l’inidoneità dello stabile rispetto al progetto educativo della scuola». Il cantiere, che secondo il Comune sarebbe in linea con il cronoprogramma con consegna a fine dicembre, presenta invece ancora molti problemi ad iniziare dal completamento degli impianti e delle opere interne, così come non sono ancora pronti i fondamentali servizi a supporto dei disabili. Per Deborah Giovanati, consigliere della Lega «Milano avrebbe potuto qualificarsi come polo di inclusione, potenziando modelli educativi eccellenti come “la Vivaio”, pensando poi al liceo e alla formazione. Avevamo tutte le risorse economiche a disposizione tra Pnrr e la messa a reddito degli immobili comunali. La sinistra si rivela ancora una volta inclusiva solo a parole».

Ieri mattina si è svolto il sopralluogo nella futura sede della scuola media per ciechi che traslocherà da via Vivaio 7 della commissione comunale Educazione, alla ex scuola elementare di via D’annunzio 15, cui i genitori non hanno potuto partecipare per «problemi di sicurezza legati al cantiere». «Questo è un immobile che la scuola ritiene non essere adatto al tipo di progetto formativo erogato – ha spiegato Stefano, genitore e consigliere d’istituto -. Non è adatto per ospitare un 40 per cento di ragazzi con disabilità. Per molto tempo abbiamo cercato di interloquire con Scavuzzo, ma oggi non siamo neanche potuti entrare per valutare gli spazi dove dovranno stare i nostri figli». Al presidio anche la ex preside della scuola, Lucia Corradini, che a settembre è stata trasferita e ha presentato un ricorso – la cui udienza nel merito avverrà a gennaio – per essere reinserita: «Sono qui perché credo nel progetto educativo della Vivaio e così non può essere portato avanti. Continuerò ad appoggiare le famiglie. Il nuovo preside
non conosce il progetto educativo come lo conosco io, per questo ritenevo fosse più opportuno che fossi io a dirigere l’istituto». «Accolgo le critiche dove possono essere costruttive e migliorare il progetto – la replica della vicesindaco e assessore all’educazione Anna Scavuzzo -. L’abbiamo fatto più volte in questi mesi, ascoltando i desiderata delle famiglie e ci siamo spesi per migliorarlo».

Qui l’articolo originale:

11.10.2022 [Il Giornale Milano] Il trasloco di via Vivaio all’esame del ministero