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Ricevimento e sorveglianza In musei e biblioteche addetti pagati 4 euro l’ora

29 Mag 2022

Ricevimento e sorveglianza In musei e biblioteche addetti pagati 4 euro l’ora

In realtà non si tratta di lavoratori alle dirette dipendenze del Comune, ma le società che li pagano (poco) agiscono in appalto e per questo, «l’amministrazione comunale ha in mano le leve per modificare una situazione insostenibile», sostengono i sindacalisti che li rappresentano. Soprattutto adesso che sono in vista i rinnovi degli appalti. «Quelli che guadagnano di più ricevono un salario di 5,49 euro all’ora — racconta la segretaria della Filcams Cgil milanese, Roberta Griffini — ma ci sono anche quelli che ne prendono soltanto 4,70 e quindi il netto è persino inferiore ai 4 euro». Tradotto in entrate mensili, riassume ancora la dirigente sindacale, «considerando che si tratta di contratti prevalentemente part-time, le buste paga oscillano attorno ai 500 euro mensili». Ma almeno la metà di queste 200 persone ha un rapporto di lavoro «a chiamata» e quindi le buste paga sono leggerissime.

Colpa di un contratto vecchio e firmato in situazione e con obiettivi diversi, recriminano nel sindacato, ma adesso il rinnovo degli appalti offrirebbe l’occasione per un passo in avanti: «Al momento la aziende che impiegano questi lavoratori hanno un appalto del Comune per servizi fiduciari — spiega ancora Roberta Griffini — ma noi stiamo chiedendo da tempo il passaggio al contratto del settore cultura, che si basa su salari quasi doppi, anche perché si parte da condizioni assolutamente non dignitose, che non permettono di tirare la fine del mese». E che c’entra Palazzo Marino? «Nel 2018 il Comune, e c’era questo stesso sindaco, ha sottoscritto con i sindacati un protocollo sugli appalti che contiene tutti gli accorgimenti per prevenire ed evitare situazioni come questa — prosegue la segretaria della Filcams Cgil —. Ora ha l’occasione per inserire nel prossimo bandi di gara per questi appalti un paio di clausole che permetterebbero di migliorare la vita di questi lavoratori: oltre, appunto all’applicazione del contratto della cultura, si tratta di salvaguardare l’attuale monte-ore di tutti, per evitare speculazioni al ribasso a fronte di condizioni migliorative, e poi garantire il passaggio ai nuovi appalti anche dei lavoratori a chiamata, cioè i più fragili».
Al momento queste garanzie non ci sono. «Abbiamo fatto molti incontri con l’amministrazione comunale ma abbiamo sempre ottenuto soltanto parole molto generiche e nessun impegno concreto», conclude la sindacalista. E per questo martedì in 200 si riuniranno sotto le finestre del municipio, per ricordare che, almeno loro, con la cultura davvero non mangiano.

Qui l’articolo originale:

05.29.2022 [Corriere Milano] Ricevimento e soriveglianza. In musei e biblioteche addetti pagati 4 € l’ora