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Scuole, abusivi, case popolari La giunta snobba i milanesi

25 Feb 2022

Scuole, abusivi, case popolari La giunta snobba i milanesi

«All’interrogazione viene data risposta scritta dal sindaco o dall’assessore competente per materia, entro 30 giorni
dalla presentazione». Il regolamento del Consiglio comunale è perentorio, in materia di interrogazioni a sindaco e assessori, ma assai spesso disatteso. E sono più di una ventina quelle presentate dai consiglieri comunali che, trascorsi i 30 giorni, sono ancora in attesa di una risposta. Alcune addirittura dalla prima metà di novembre. Il capogruppo della Lega Alessandro Verri è, ad oggi, il recordman di interrogazioni rivolte a sindaco e assessori: 56 portano la sua firma, delle 156 presentate dall’intero Consiglio comunale. Possono sembrare tante, ma, come spiega lui stesso, «non è che ci siano molti altri strumenti a disposizione, per conoscere gli intendimenti dell’amministrazione». O, come recita sempre il regolamento comunale, “per conoscere la corrispondenza a verità di un fatto e se, nel caso che l’informazione sia esatta, risultino adottati o stiano per adottarsi provvedimenti in proposito” e per conoscere “i motivi della condotta dell’Amministrazione o i suoi intendimenti su un determinato argomento”.

Strumenti importanti, di democrazia, perchè consentono di “sorvegliare” l’operato di chi “comanda”. Che, tuttavia, Palazzo Marino, non paiono funzionare come dovrebbero, al pari di altri a disposizione del Consiglio, come le mozioni, che assai spesso giacciono per settimane negli ordini del giorno dell’Aula prima di essere discusse e votate.

Verri è anche, tra i colleghi consiglieri, quello che “vanta” un maggior numero di interrogazioni ignorate da più di trenta giorni: dieci, in tutto. La più vecchia risalente addirittura al 3 novembre 2021, con la quale chiedeva (finora inutilmente) lumi circa la manutenzione straordinaria della scuola “Carlo Poma” di via Airaghi. Stessa fine ha fatto la sua richiesta di informazioni sull’occupazione abusiva dell’ex scuola di via Zoia (18 novembre), quella del 1 dicembre avente ad oggetto il campo rom di via Vaiano Valle, quella del 3 dicembre sull’ampliamento dei servizi e l’utilizzo degli spazi dell’ex servizio sociale per la famiglia di viale Puglie, o quella presentata il 4 gennaio (insieme alla collega Sardone) sulle problematiche legate al centro servizi per minori stranieri non accompagnati di via Zendrini.

Solo per citarne alcune. Il superamento del termine dei 30 giorni può anche portare al “superamento” dell’interrogazione, come nel caso di quella sulla scuola di via Zoia, che è stata sgomberata dagli occupanti e (pare) messa in sicurezza mercoledì. Verri, naturalmente, non è il solo ad essere “ignorato” da sindaco e assessori: il collega leghista Samuele Piscina attende dal 23 novembre di avere notizie circa gli interventi di manutenzione straordinaria in programma negli edifici scolastici del Municipio 2. In Forza Italia, il consigliere Marco Bestetti sta aspettando da metà gennaio (40 giorni) di avere delucidazioni in merito al protocollo d’intesa firmato sul quartiere popolare San Siro:

«In quel caso, ho avuto risposta dall’assessore all’Ambiente Grandi per la parte di quesiti che la riguardavano, ma non dall’assessore alla Sicurezza Granelli per gli altri» spiega. In Fratelli d’Italia nessuno ha ancora risposto alla consigliera Chiara Valcepina su come intenda il Comune garantire continuità al modello formativo della scuola dei ciechi di via Vivaio. E stesso trattamento ha ricevuto il capogruppo Riccardo Troppo, che il 18 novembre chiedeva alla giunta come volesse muoversi circa il trasferimento della tensostruttura per la preghiera islamica che c’è all’ex Palasharp e il 29 novembre scorso voleva avere informazioni circa la fusione tra MM e Cap Holding sui ser-
vizi idrici. «In tutti i casi di superamento dei 30 giomi – sottolinea Troppo – si è verificata una violazione del regolamento anche da parte della presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi, che dovrebbe, alla scadenza del termine, darne comunicazione al Consiglio e, quindi, inserire l’interrogazione nel programma dei lavori della prima seduta Consiliare immediatamente successiva. Cosa che fin qui non è mai avvenuta» chiosa il capo-gruppo di FdI.

Qui l’articolo originale:

02.25.2022 [Libero Milano] Così sindaco e giunta ignorano i milanesi